4.III.1946
Egregio Dottore,
non so davvero se è giusto che io Le scriva, forse Lei non si ricorda nemmeno
di me. Tuttavia a Bergen ho avuto spesso la sensazione che Lei non fosse
semplicemente solo un medico coscienzioso ma a volte anche un vero buon
amico.
Noi siamo arrivati felicemente in Svezia, stiamo davvero bene qui ma la
vita comunque non è facile. Delle donne nella mia camerata ho notizie solo
della Sig.ra Merenyk e dalla Sig.ra Weiss. La prima ha suo marito e suo
figlio a casa, la seconda solo il figlio, del marito e della figlia non sa
nulla.
Io lavoro nell' ufficio della World Jewish Congress a Stoccolma.
Sto bene ma a volte sono un po' arrabbiata con gli Inglesi e con Lei che si è
così tanto impegnato per tenermi in vita. Non era proprio necessario.
Mio marito fino ad oggi non l' ho ancora trovato e ho ormai perso del tutto
la speranza di rivederlo. Il mio figlioletto è a Budapest con mio padre e sua
sorella. Forse Lei si stupirà che proprio io, che volevo così tanto tornare
a casa, sia arrivata ora alla convinzione che sia meglio che io rimanga
qua. Ho bisogno di tutta la mia energia per l' unico scopo di portare qui
il mio bambino. Una volta è stata sufficiente, voglio fare di lui un uomo
libero e non vedo questo assicurato in Ungheria.
Naturalmente non è facile prendere una decisione del genere, tuttavia bisogna
usare il cervello più che il cuore. Se le racconto che mio figlio è stato
operato solo per salvargli la vita perchè così è stato possibile poterlo
nascondere nell' Ospedale pediatrico, probabilmente potrà capire perchè non
mi manca l' Ungheria.
Non so cosa darei per sapere qualcosa di Lei, come si sta svolgendo la sua
vita, come sta suo figlio e se ha avuto delle notizie della sua famiglia.
Attendo la Sua risposta e La saluto di cuore.
Alla fine della guerra, durante la ritirata,
l ‘unità sanitaria di Wilhelm Webels
s’imbattè nel campo rifornimenti appena
lasciato dalle truppe tedesche, mentre
veniva razziato dalla popolazione del
circondario.
In questo dipinto l’ artista ha voluto
riportare le impressioni sull ‘accaduto.